Antivirali Covid, efficacia e reperibilità del Paxlovid

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Antivirali Covid, efficacia e reperibilità del Paxlovid

Farmacista mostra dei farmaci alla paziente

Le strategie valutate ed implementate con l’inizio della pandemia da Covid-19 sono state diverse, dalla campagna vaccinale fino alle più recenti come la distribuzione dei farmaci antivirali.
Questi ultimi, nello specifico, hanno lo scopo principale di inibire la replicazione e maturazione delle particelle virali e così le complicazioni dell’infezione.

 

LA RACCOMANDAZIONE DELL’OMS

All’interno di questa categoria di farmaci, Il secondo medicinale antivirale in pillola approvato dall’Unione europea per il trattamento di Covid-19 è Paxlovid, sviluppato dalla società farmaceutica Pfizer ed arrivato in Italia a febbraio.
Ad oggi, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccomandato fortemente l’antivirale della Pfizer per pazienti con forme meno gravi di Covid-19 ma a più alto rischio di ricovero.
Somministrato il prima possibile dopo la diagnosi di Covid-19 ed entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi, Paxlovid riduce il rischio che la malattia progredisca verso forme più gravi.

 

AZIONE ED EFFICACIA DI PAXLOVID

Il trattamento combina gli antivirali nirmatrelvirritonavir; mentre il primo agisce riducendo la capacità del virus di moltiplicarsi nell’organismo, il secondo prolunga l’azione di nirmatrelvir, consentendogli di rimanere più a lungo all’interno del corpo.

Per quanto riguarda l’efficacia ed i risultati del farmaco, gli studi hanno rilevato, per 1.000 pazienti, 84 ricoveri ospedalieri in meno, riducendo così il rischio di ospedalizzazione dell’85%.
Quanto al tasso di mortalità, l’Oms ha affermato che non è stata registrata nessuna differenza significativa.

 

AL VIA LA REPERIBILITÀ IN FARMACIA

Con la pubblicazione della Determinazione AIFA nella Gazzetta ufficiale del 20 aprile, anche i Medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco a base di nirmatrelvir/ritonavir, prima a disposizione solo dei centri di riferimento.
Grazie a questa importante decisione a favore dell’accessibilità al farmaco, il paziente potrà ritirarlo tramite ricetta, senza costi a suo carico, direttamente in farmacia.
Si riconferma quindi essenziale il ruolo dei medici di base che devono essere pronti ad informare i pazienti ed individuare i casi in cui è consigliabile eseguire la terapia domiciliare.

 

UN PROCESSO TUTTAVIA RALLENTATO

Finora i medicinali antivirali sono stati notevolmente sottoutilizzati. Una delle cause è il mancato riconoscimento dei sintomi da parte dei pazienti e dunque il ritardo nella conferma dell’eventuale positività tramite tampone e nelle procedure di prescrizione del farmaco.

Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in luce le preoccupazioni relative alla difficoltà di accesso al medicinale da parte dei paesi più poveri, problematica già emersa anche in merito alla distribuzione e somministrazione dei vaccini COVID-19.
Ne risulta dunque che l’equa accessibilità ai tamponi e ai farmaci antivirali, in questa fase della pandemia, è fondamentale per stabilizzare i risultati ottenuti con le campagne vaccinali.